Scritture della sintesi

LIBRI GRANDI
Il Libro grande (o mastro) costituisce lo strumento contabile fondamentale dell’attività aziendale. Esso rappresenta il compendio dell’andamento economico e mercantile e si inserisce a pieno titolo nelle scritture cosiddette della sintesi.
I Libri grandi in Toscana, a partire dalla fine del XIII secolo, vengono tenuti con il metodo della partita doppia. Questo termine – lo ricordiamo – deriva dal fatto che le registrazioni compilate per ogni operazione hanno determinato partite di conto sotto entrambi i segni (dare e avere), di misura monetaria uguale, sprigionando in tal modo “partite doppie” per ogni fatto economico.
Tali libri si suddividono in due settori: nel primo trovano posto esclusivamente i conti personali (debitori e creditori) e, nel secondo, tutti gli altri conti. Questi settori potevano costituire dei libri a sé, e cioé i Libri debitori e creditori e i Libri di mercanzia.

ENTRATA E USCITA
In tale libro si trovano, in sintesi, una serie di registrazioni effettuate dal mercante o dalla sua azienda in modo tale da poter controllare ogni riscossione e ogni pagamento avvenuto in danari contanti. Diviso in due settori, nel primo vengono registrate le “entrate” e nel secondo le “uscite”, identificate, le prime, dalla preposizione “da” (quando é l’azienda che riceve il danaro) e le seconde, dalla preposizione “a” (quando é l’azienda che paga). A tali preposizioni segue il nome della persona (che ha pagato o riscosso), la causale e la somma di danaro. Le registrazioni di tali codici rimandano al Libro grande o Libro debitori e creditori.

LIBRI SEGRETI
Classificati dagli antichi ordinatori come “Quaderni di rivedimento di conti”, in realtà di tratta di Libri segreti della ragione proprietaria, riservati alla chiusura dei conti del Mastro per giungere al risultato finale del reddito. Essi erano importanti, non tanto per i conti individuali di capitale e di utile, quanto per i “patti di compagnia” (di norma circondati dalla massima riservatezza) che stabilivano le linee essenziali della condotta della società. In tali libri spesso si riversava il contenuto dei Quaderni di ragionamento, che ritroveremo numerosi fra i “Libri vari” del fondaco di Avignone.