La costruzione del tetto di Palazzo Datini

Palazzo Datini, ala sud-ovest,le travi delle capriate che coprono la parte più antica del Palazzo

Palazzo Datini, ala sud-ovest,le travi delle capriate che coprono la parte più antica del Palazzo

Si comincia a coprire la nuova casa di Francesco a Prato: contratto con Domenico di Perone dell’Impruneta per acquisto di tegoli del tetto di Palazzo Datini, 20 Giugno 1388.

(Datini, 1170, cod. 1182, edita in Palazzo Datini. Una casa fatta per durare mille anni, pp. 419-420).

 

 

Al nome di <Di>o, ame[n].

Sia manifesto a chi vedrà questa scritta che io Francescho di Marcho da Prato sono d’achordo in Firenze questo dì XX di giugnio.

MCCCLXXXVIII chon Domenicho di Perone da Santa Maria in Pruneta di torre da llui embrici tremilia cinquecento quadri sbochati al modo e forma di quelli che vende in Firenze a l’arte della lana, infra ’ quali sieno questi, cioè centodieci gronde, centocinquanta cholmigni, centodieci spigholi tagliati dalla bocha largha mezza da l’una mano e mezzi da l’altra, CX spigholi tagliati dalla boccha stretta, mezzi da l’una mano e mezzi da l’altra, CX spigholi tagliati dalla bocha stretta, mezzi da l’una mano e mezzi da l’altra, novanta embricioni cho· l’orlo dall’un lato alto 1⁄6 di braccio e dall’altro lato non abbian punto d’orlo, la metà a man ritta e lla metà a man mancha, lungho ciaschuno br. I 3⁄4. Che restano a essere li embrici schietti dumilia novecentotrenta, i quali tutti mi dee fare o far fare e chonducere in Prato a ogni suo rischio e spesa per di qui a tutto ottobre MCCCLXXXVIII prossimo che viene per pregio di lb. dieci s. due d. VI picholi del centinaio, salvo che de’ LXXXX embricioni che perché sono fuori della misura è rimesso il pregio che nne debba avere quel più che dirà Iachopo di Matteo da San Doninno. E debbano essere tutti i sopradetti embrici netti e saldi e ben sonanti sanza niuno stucho e di buona fazione e <di> questo si dee stare a giudicio del detto Iacopo di Matteo poi che sono chondotti in Prato e tutti quelli che ’l detto Iacopo rifiutasse e non li paressono da ricevere sechondo la detta promessa il detto Domenicho li debba ritorre indietro sanza farne alchuna quistione, e così tutti quelli che lli parrà da dovere ricevere io Francesco sia tenuto a riceverli per simile modo e sanz’alchuna eccezione opporre, e tanti ne debba chonducere ch’io abbia la somma sopradetta chompiutamente. E per osservare le dette cose ciaschuno s’obrigha a l’altro di dare e di paghare f. venticinque d’oro cioè quelli che non osservasse le dette cose a quelli che ll’osservasse o volesse osservare; e debba avere fiorini e chontansi il fiorino danari VI più che la tavola non vuole del suo. E chosì siamo d’achordo questo dì, e per chiarezza di ciò à fatta questa scritta Nicholò di messer Bettino di volontà di ciaschuno di noi e il detto Domenicho da<to> sua sichurtà Michele d’Andrea legniaiuolo presente alla de<tt>a chonchordia, e chosì promise d’osservare in chaso che ’l detto Domenicho non <oss>ervasse le sopradetta cose, in presenzia del detto Iacopo da San Donnino (…).